LA BANDA BATTESTINI
La storia di una banda criminale che, partendo da Pescara, ha terrorizzato l’Italia centrale tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta
Una nuova produzione originale HISTORY Channel
Il 21 e 22 febbraio alle 21.00 in prima TV assoluta, canale 411 di Sky.
Pescara, 1980. Un gruppo di giovani semina il terrore nella città abruzzese, in tutta la regione e in quelle limitrofe, rendendosi protagonista di una lunga scia di rapine e compiendo due omicidi. Sono i membri della Banda Battestini, così chiamata dal cognome dei due fratelli che ne facevano parte, Rolando e Pasquale, raccontata nella produzione originale HISTORY Channel (411 di Sky) realizzata da Stand by me in onda il 21 e il 22 febbraio alle 21.00.
Con una storia simile ai criminali della romana Banda della Magliana, quelli della Banda Battestini portano con sé l’immagine di ragazzi maledetti che si arricchiscono non solo rapinando banche, uffici postali e attività commerciali ma anche gestendo bische, night club e corse clandestine. Dopo l’arresto di due componenti, tutti finiscono a processo e in cella, ma il 29 gennaio 1985 la Battestini è protagonista di una clamorosa fuga dal carcere di San Donato a Pescara. Tra gli evasi, Massimo Ballone, Claudio Di Risio e Raimondo Coletta. La fuga termina a fine febbraio, quando vengono tutti rintracciati nel quartiere San Basilio a Roma e di nuovo arrestati dopo un conflitto a fuoco con la Polizia. Pasquale Battestini, muore nel 1988 colpito dalle forze dell’ordine dopo aver forzato un posto di blocco a Giulianova. Rolando, invece, si spegne in circostanze misteriose nel carcere di Campobasso nel 1992. Nel 2012, a Pescara, l’omicidio – ancora irrisolto – di Italo Ceci, il “pentito” della Battestini.
Un racconto inedito di un gruppo di criminali che, seppur agendo in provincia, hanno lasciato il segno nella storia criminale italiana, costruito attraverso le testimonianze dei cronisti dell’epoca, il materiale di repertorio e soprattutto i punti di vista del fratello incensurato dei Battestini, il noto fumettista Roberto, all’epoca dei fatti ancora un bambino, e il punto di vista degli ex membri della banda, uno su tutti Massimo Ballone.